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CAPITOLO 5
Nella notte la sua era una bella figura, come una di quelle donne stilizzate che si vedono disegnate sui giornali, sembrava una di quelle modelle che reclamizza un profumo o degli accessori per l'igiene femminile e più le si avvicinava, meno erano i metri che la separavano da lei e sempre più si rendeva conto che era quanto di più lontano esisteva dagli stereotipi che si era creata immaginando una prostituta.
D'altronde non aveva una conoscenza diretta con nessuna di quelle che faceva la vita e quindi la sua idea di "puttana" era legata alle donne che vedeva agli angoli della strada, quando tornava a casa dal suo vecchio posto di lavoro.
Se l'avesse incontrata per strada, senza conoscerla, senza sapere nulla di lei, mai e poi mai avrebbe pensato che faceva quel tipo di attività.
Si stavano avvicinando lentamente, ma quando lei capì di chi si trattava, sul suo viso si disegnò un sorriso compiacente.
"Hai qualcosa per me, bell'uomo?"
Lo disse con un tono di voce tra l'ironico e il sensuale e anche qui capì al volo che c'era un rapporto di vecchia data che li univa, come se lei stesse recitando un copione già provato svariate volte nel passato.
"Si bella donna, ho qualcosa di caldo per te. Un cappuccino bollente"
Anche lei la guardò per un solo secondo, come se vivere la notte mettesse in condizioni le persone di capire chi avevano di fronte al primo colpo, però con dei modi di una gentilezza incredibile le rivolse la parola.
"Cosa ci fa una ragazza bella come lei, in giro di notte in compagnia di un losco figuro del genere?"
"Imparo a conoscerlo"
"Allora avrà di sicuro bisogno di molto più tempo per comprenderlo per bene. E' molto più complicato di quello che appare"
E su quest'ultima frase la sua voce si era di colpo fatta seria e profonda
"Ehi, ma vi siete coalizzati tutti contro di me questa notte? Ma che razza di gente frequento? Invece di farmi fare una bella figura con una sconosciuta......"
"Siamo persone che ti vogliono bene per davvero, che ti apprezzano per quello che fai, ma che non te lo diranno mai direttamente, figuriamoci poi per farti fare una bella figura"
"Ah, grazie"
"Prego. Ora però spiegami perchè hai portato qui questa ragazza? Se volevi fare una bella figura non dovevi mica portarla da una prostituta?"
E lo disse mentre iniziava a sorseggiare il cappuccino che le era stato offerto qualche istante prima
"Le sto facendo conoscere delle persone vere. La sto guidando lungo la notte, per farle capire che dietro le apparenze spesso c'è più sostanza di quello che si immagina."
"E perchè da me? Una puttana"
"Perchè sei una delle donne migliori che conosco e il tuo lavoro è solo una circostanza a cui sei stata costretta dalla vita"
I suoi occhi si riempirono di ricordi e di lacrime nello stesso istante e si girò, forse per raccoglierle prima che le devastassero il maquillage.
"Vedi, esistono varie categorie di uomini al mondo. Chi valuta le persone per ciò che vuole vedere e non per quello che sono in grado di dare e di esprimere, beh quello per me è il vero anello di congiunzione tra l'uomo e le bestie"
Si accorse che le lacrime ormai scendevano a dirotto, copiose come un fiume in piena.
"Hai deciso di rovinarmi il trucco facendomi piangere? E' questo il tmodo che hai scelto per redimermi questa notte? Allora sai che ti dico? E' meglio che ve ne andiate, se rimanete qui ancora un pò e passa qualche possibile cliente crederà che sono impegnata e non tiro su nemmeno un euro"
Lo disse dando loro le spalle e cercando di sistemarsi utilizzando uno specchietto e delle salviettine umidificate.
Loro si diressero all'auto, ma un'ultima domanda gliela rivolse lo stesso, mentre la sua voce era ancora rotta dall'emozione.
"Dove la porti adesso?"
"Dal Don"
"Un classico, il diavolo e l'acquasanta"
Lui non disse nulla, mentre camminavano verso l'auto però interruppe il silenzio che era sceso tra di loro
"Erano giovani e belli, innamorati come pochi al mondo e si divertivano molto. Si erano sposati in tenera età ed era stato uno dei pochi matrimoni su cui avrei scommesso che sarebbe durato finchè morti non li avesse separati.
Così è stato.
Il marito si era indebitato per continuare con la sua attività, ma non potendo mantenere fede agli impegni si è suicidato. Lei rimase sotto choc per molto tempo, perchè non immaginava in quale situazione economica realmente versassero, lui la teneva all'oscuro di tutto.
Dopo il periodo del lutto cercò di riprendersi, ma la famiglia di lui la vide come il capro espiatorio del loro dolore e le fece terra bruciata intorno, nessuno le diede modo di ricominciare.
Un giorno, uno dei creditori del marito, le propose di saldare il debito e di darle del denaro se ......., era disperata e accettò.
Si è sentita colpevole della morte del marito, quasi come se fosse stata lei a tirare il grilletto e in questo modo , con quest'attività, si punisce per non averlo aiutato, per non averlo salvato.
C'è stato chi si è realmente offerto di darle una mano concreta, ma non c'è stato nulla da fare, questo è il suo modo di espiare una colpa che non ha. Viene qui ogni notte, in questo grill che non è affollato, su un'autostrada poco trafficata e vende il corpo a delle bestie che ne approfittano velocemente.
Quando sorge il sole va nel bagno di servizio, si cambia mettendo gli abiti da lavoro in un sacchetto, quasi volesse dimenticarsi di ciò che fa e ritorna alla vita normale. Se così possiamo definirla.
Per il resto del mondo resto del mondo ha una rendita mensile che ha vinto ad una lotteria e così facendo cerca di saldare i restanti debiti di suo marito.
Lo ama ancora come il primo giorno.
La morte non li ha seprati"
"Come l'hai conosciuta?"
"Questo te lo dirò più tardi, per ora ti posso solo dire che non sono mai stato suo cliente, se è questo che vuoi sapere"
L'auto riprese il suo tragitto.