24 feb 2012

L'AMMIRATORE SEGRETO - Capitolo 8




La notte era trascorsa serenamente.

Aveva preso una decisione prim'ancora di mettersi a letto e ci aveva dormito su, convinta di aver scelto per il meglio. Era così convinta di aver fatto la scelta giusta, che quello era stato un vero e proprio sonno ristoratore, lasciandosi così alle spalle tutti i fatti reali e onirici, che l'avevano vista coinvolta nei giorni precedenti.
Ormai l'aspettava il futuro, che sarebbe partito dalla meta del suo prossimo viaggio.

Dopo essersi preparata, prese la sua copia di Leggiadra stella dal comodino, lo mise nella tasca esterna della sua valigia e si diresse a Malpensa, dove s'imbarcò per Roma.
Il suo volo giunse puntuale allo scalo romano, salì di corsa su un taxi e si fece portare al suo solito albergo, dove aveva già prenotato da tempo una camera.
Non disfò nemmeno i bagagli, con la borsa da lavoro piena di  documenti si recò al suo primo appuntamento. Le solite chiacchiere di sempre non l'affligevano più di tanto, vi passò sopra leggiadra, doveva uscire via di lì velocemente e così fu, declinando gentilmente l'invito a pranzo che le venne rivolto.

Aveva un impegno più importante, a cui non poteva derogare, ed era proprio lì dove si trovava adesso, Piazza di Spagna, la casa di John Keats.
Vi passò dinanzi lentamente e la guardò come se fosse la prima volta che la vedesse, notò la targa dedicata al poeta inglese, ma passò diritta, lì dentro sarebbe entrata solo dopo.

La giornata era magnifica, uno splendido venerdì di febbraio, che però sembrava strappato via da un giorno di primavera. Sui gradini era assembrata  la solita strana varietà di generi umani, lei ne scelse uno, proprio di fronte alla finestra da cui JK poteva affacciarsi e si sedette,  prese dalla tasca del soprabito la sua copia di Leggiadra stella e rilesse la dedica.



Spero che la rosa
possa continuare a farti compagnia
riposando tra queste pagine
cariche dell'amore
che John portò a Fanny
fino alla morte.


No custode lei rimane con me a ricordo di quest'avventura, ma il destino del libro è del tutto diverso e si immerse così nella lettura della lettera, che più di altre l'aveva stravolta emozionandola come una bambina.


Dolcissima Fanny,

Temi a volte, che io non ti ami come vorresti?
Mia cara Fanciulla, ti amo sempre, sempre e senza riserve.  Più ti conosco e più ti amo. In ogni caso - anche le mie gelosie non sono che angosce d'amore; nell'accesso più violento avrei voluto morire per te. Ti ho vessata troppo. Ma per amore. Posso forse evitarlo? Tu sei sempre nuova. Il tuo ultimo bacio è sempre il più dolce, l'ultimo sorriso il più radioso, l'ultimo gesto il più leggiadro. Quando ieri sei passata sotto la mia finestra, ero colmo di ammirazione, come se ti vedessi per la prima volta......


La suoneria delle mail si fece sentire insistentemente, ma nessuno doveva disturbarla in quel momento. Adesso era quasi pronta e quella lettura doveva completarsi, perché tutto fosse compiuto

Una volta hai espresso il rammarico che io amassi soltanto la tua Bellezza. Non ho dunque altro da amare in te? Non vedo forse un cuore, per sua natura alato, imprigionarsi con me?

Nessuna prospettiva avversa è in grado di distogliere da me i tuoi pensieri per un solo momento. Ciò potrebbe essere motivo di dolore oltre che di gioia - ma di questo non voglio parlare. Anche se non mi amassi io non potrei nutrire per te che una devozione totale: quanto più profonda devo quindi sentirla, sapendo che tu mi ami.


Mai una mente più inappagata e più inquieta della mia fu posta in un corpo troppo piccolo per contenerla. Mai ho sentito la mia mente riposare con gioia totale e serena su alcuna cosa - su alcuna persona tranne te. Quando sei nella stanza, i miei pensieri non fuggono mai dalla finestra: tutti i miei sensi si concentrano su di te.




Si fermò a godersi per un attimo il caldo sole romano, asciugandosi la lacrima che le solcava il viso. Era la prima volta che piangeva in quei giorni, ma le serviva per farsi forza, stava per mettere la parola fine su un capitolo della sua vita, seppellendo così il ricordo di un uomo capace di magnifiche follie per amore.


Si, era davvero finita.


Si alzò e iniziò a scendere lentamente quei pochi gradini che la separavano dal portone, automaticamente mise mano alla tasca e diede un occhiata alla mail e quasi ebbe un mancamento, quando lesse chi le aveva spedito l'ultimo messaggio di posta elettronica.




Il guardiano





Ciao,

rompo la promessa che ti avevo fatto tempo fa, ma come vedi dalla foto sono a Roma e siccome ti avevo promesso che qui ci sarei venuto con te, che in questa casa avrei voluto entraci insieme a te, con questa foto è un po' come se fossi in mia compagnia.

Non ho mai smesso e mai smetterò di amarti.

Il Guardiano


Non era possibile, l'ennesima coincidenza. Ne aveva perso il conto in tutti quei giorni, ma questa era straordinaria, lui era lì, a pochi passi da lei e tutto cambiava per l'ennesima volta.

Da quanto tempo aveva spedito la mail? Sei minuti

Non poteva essere lontano, forse era ancora nella casa stessa o nei paraggi. Cercò il numero di telefono sulla rubrica e lo chiamò immediatamente.

Non rispondeva. Chiamò di nuovo.

Perché diamine si ostinava a non rispondere quello stupido.

La bustina degli SMS si  illuminò

Scusa, lo so che non dovevo infastidirti e che sei arrabbiata. Perdonami se puoi, non volevo disturbarti, ma essere gentile. Adesso sparirò per sempre.

Rispose di getto

Non  sono arrabbiata, devo parlarti, rispondimi.

Lasciò il tempo al messaggio di arrivare e di essere letto e subito ricompose il numero

"Ciao, scusa, non dovevo, mi spiace"

"Tranquillo, non mi devi nessuna scusa. Dove sei?"

"Come dove sono? Non lo hai visto nella mail?"

"Si, ho visto dov'eri poco fa, ma adesso dove ti trovi?"

"All'imboco di Via Condotti, ma perché?"

"Girati"

E lo vide in lontananza girarsi.
Era rimasto il bell'uomo che ricordava e forse ancora più affascinate dal vivo. Il suo sguardo vagava perso tra la folla e denotava la stessa dolcezza, che grondava dalla sua voce.

"L'ho fatto, mi sono voltato, ma non capisco"

"Scusa, per un attimo, ma solo un attimo volevo tornassi indietro a fissare quella targa ed essere idealmente al tuo fianco, ma non ti preoccupare, vai tranquillo per la tua strada"

"Va bene. Scusa se ti ho spedito la mail, ma in questi giorni sono successe delle cose strane, un vecchio amico mi invitato a dare forza ai miei sogni e mi sono deciso a venire qui, perché è il posto dove avrei voluto amarti la prima volta, se ne avessi avuto la possibilità"

"Già, ricordo. Hai fatto bene e mi fa piacere che ancora ti ricordi di me"

"Si, mi ricordo di te.................."

"Adesso devo chiudere, ho un impegno"

"Già, devi. Mi dispiace che sia finita così, io ci avevo creduto. Sii felice"

"Addio"

Interruppe la telefonata e lo vide mentre riprendeva il suo cammino e si rese conto che anche lui adesso stava piangendo, così quanto lei. 

Non c'erano dubbi sul fatto che l'amava ancora, dello stesso amore magnifico che ricordava e lei lo aveva sempre saputo, ma non si poteva accontentare di quello che lui poteva offrirle.

Si ricompose un attimo, si voltò ed entrò nella casa da cui tutto era partito. Aveva ancora in mano il libro e sapeva cosa doveva fare.

Si chinò appoggiandolo per terra e lo abbandonò, quasi che liberandosi di lui, poteva dimenticarsi di tutta quella vicenda e del Guardiano.

Però un attimo prima di chiudere quel libro, scrisse una frase sulla seconda di copertina



Qui giace il sentimento immortale di un uomo, 

che mi ha saputo amare, come John ha amato la sua Fanny,

ma come sempre la vita ha i suoi comandamenti

che non seguono quasi mai la via del cuore.

Anch'io ti amo ancora, ma tu non lo saprai mai



FINE



7 commenti:

  1. Il racconto è bellissimo, come sempre hai superato te stesso...ma.... ho pianto tanto!!!..avrei voluto un lieto fine!!!

    RispondiElimina
  2. mi piacerebbe conoscere anche l'altro finale, per curiosità e perchè spero sia un lieto fine, ne avrei bisogno per consolarmi in un periodo non dei migliori.

    RispondiElimina
  3. TRATTO DA FACEBOOK

    Lunamarghy Marghy

    Bello toccante ma soprattutto vero...è scritto sulla pelle ed ha scriverlo è il cuore...hai superato tutte le aspettative ...Grazie

    RispondiElimina
  4. L'altro finale è un omaggio riservato e particolare.

    Non lo renderò pubblico, mi spiace.

    RispondiElimina
  5. TRATTO DA FACEBOOK

    Elena Cla

    sei riuscito a farmi piangere, vai a spiegare a mio figlio perche la mamma piange davanti al pc davvero molto bello , complimenti

    RispondiElimina
  6. un racconto bellissimo , ogni giorno che passa sei sempre più bravo complimenti......♥

    RispondiElimina
  7. Finalmente sono riuscita a leggerlo dopo un epidemia di influenza che ci ha decimato. Bellissimo racconto, hai raccolto un pò tutti i tuoi scritti e gli hai dato il finale che mi aspettavo, mi sarei meravigliata se gli avessi dato un finale diverso. Ormai credo di conoscerti un pò e so che nn ti piacciono i finali lieti . Complimenti, un abbraccio

    RispondiElimina

Non saranno pubblicati:

* messaggi non inerenti al post
* messaggi totalmente anonimi (cioè senza nome e cognome o pseudonimo)
* messaggi pubblicitari
* messaggi con linguaggio offensivo
* messaggi che contengono turpiloquio
* messaggi con contenuto razzista o sessista
* messaggi il cui contenuto costituisce una violazione delle leggi italiane (istigazione a delinquere o alla violenza, diffamazione, ecc.)
* messaggi il cui contenuto rappresenta un'aggressione alla persona e non alle sue idee


Non è possibile copiare e incollare commenti di altri nel proprio (potete rispondere in calce al commento a cui volete fare riferimento)
Comunque il proprietario del blog potrà in qualsiasi momento, a suo insindacabile giudizio, cancellare i messaggi.
In ogni caso il proprietario del blog non potrà essere ritenuto responsabile per eventuali messaggi lesivi di diritti di terzi.