RITORNO ALL'ISOLA

Ci sono deserti che vanno attraversati, perché solo alla fine di essi si è davvero capaci di comprendere la portata delle cose che si è in grado di fare, ed io in questi giorni ho dovuto affrontare la più dura delle imprese possibili, capire quanto quello che ho dentro è capace di smuovermi dalla comodità con cui "gestivo" anche i miei rapporti umani, ma soprattutto ho dovuto comprendere quanta voglia ho di mettermi in gioco, per davvero. 

La svolta è avvenuta ieri sera, ed è come se mi fosse stato tolto di dosso un fardello enorme, con poche semplici parole. Mi sono immediatamente rilassato, ho ritrovato quel sorriso spontaneo e quella voglia di giocare con leggerezza, che si, fanno parte del mio modo di essere uomo prim'ancora che guardiano e a questo punto, dopo aver rimosso anche quel velo che mi mascherava un po' il volto, ho davvero tanta voglia di provare ad essere felice e se non ci riuscirò subito, non mi arrenderò facilmente, ho voglia di lottare. 

Nulla mi è precluso, nemmeno raggiungere quegli occhi e quel sorriso, che li rende semplicemente la cosa più bella che esista al mondo.

Da domani si ricomincia con un racconto che ho intenzione di scrivere in giornata, ma che mi frulla in mente da un po'. 

Perché poi, ad essere totalmente sinceri, non ho mai smesso di scrivere e di sognare, però i frutti di questa settimana sono e rimarranno strettamente privati, troveranno spazio, oltre che sulla carta dove li ho scritti, in quella caletta dell'isola, a cui ho avuto accesso solo io e che per anni era rimasta abbandonata. E' ora giunto il momento di renderla di nuovo accogliente ed ospitale, con qualcosa di personale e che amo. 

Perché SI, la vera novità è che ho voglia di provare ad amare e a farmi amare, senza mostrarmi bravo, ma essendo semplicemente me stesso, con i miei pregi e i miei difetti. Non conosco il risultato finale, ma meglio il rimorso di non essere stato capace, che il rimpianto di non averci provato davvero e fino in fondo.

SAKINEH NON DEVE MORIRE