23 mag 2012

IL PENSIERO DI UN EROE




Alcune frasi simbolo, pronunciate da Giovanni Falcone in vita



Occorre compiere fino in fondo il proprio dovere, qualunque sia il sacrificio da sopportare, costi quel che costi, perché è in ciò che sta l'essenza della dignità umana.


L'importante non è stabilire se uno ha paura o meno, è saper convivere con la propria paura e non farsi condizionare dalla stessa.
Altrimenti non è più coraggio, è incoscienza!


La mafia non è affatto invincibile; è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine. Piuttosto, bisogna rendersi conto che si può vincere non pretendendo l'eroismo da inermi cittadini, ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni.


Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola.


Avete chiuso cinque bocche, ne avete aperte 50 milioni



1 commento:

  1. --------------------------------------------------------------------------------
    l'odore dei soldi mio guardiano fa resuscità i morti...


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    L'ascesa di Silvio Berlusconi ha affascinato milioni di italiani. La storia dell'uomo che grazie al duro lavoro e a un brillante talento imprenditoriale crea dal nulla un grande impero finanziario e che poi sacrifica la cura dei propri interessi per consacrarsi al servizio del paese, è in effetti degna di un romanziere di successo.
    Nel corso degli anni diversi guastafeste hanno cercato di andare oltre questa scintillante facciata per cercare di rispondere a una domanda piuttosto banale, ma finora inevasa: chi gli ha dato i soldi? Il risultato dei loro sforzi è una storia altrettanto interessante, ma meno edificante, fatta di scatole cinesi, holding misteriose, società fantasma, improbabili prestanome, vagonate di miliardi ancora in cerca d'autore, contatti con ambienti inquietanti.
    Questo libro illustra alcuni aspetti cruciali della storia di Silvio Berlusconi attraverso una scelta commentata di documenti "pesanti". L'intervista che Paolo Borsellino rilasciò, due mesi prima di morire, a una tv francese sulle indagini della sua procura sui rapporti tra Berlusconi, Marcello dell'Utri e il mafioso Vittorio Mangano. I rapporti stilati da un funzionario della Banca d'Italia e da un ufficiale della Dia, per conto della procura antimafia di Palermo, su centinaia di miliardi di finanziamenti al gruppo Fininvest. Gli interrogatori, a tratti esilaranti, di Belusconi e dell'Utri al processo di Torino per le fatture false di Publitalia. E per chiudere una "prova su strada" del conflitto di interessi: la legge Tremonti, ovvero una simpatica trovata del Berlusconi governante che ha fatto risparmiare centinaia di miliardi al Berlusconi imprenditore.

    Con umiltà la vostra piccolageisha...ore 20.46

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