20 giu 2011

IN UN ATTIMO




E' successo tutto così in fretta, che riuscire a rimettere insieme i frammenti di memoria, necessari per ricordare i fatti, è davvero un'impresa.

Ci proverò.

All'inizio, di certo, è mancata l'aria, ma non lentamente e creando quindi quel senso di soffocamento che prende alla gola e ti fa strabuzzare gli occhi. No, è semplicemente andata via, quasi che non ci fosse mai stata, che non fosse mai servita a nulla, come se il respirare fosse da sempre un'operazione inutile.

Poi, pian piano, una sinfonia celestiale si è propagata nell'aria e si è fatta largo dentro di me. Un suono come non ne avevo mai udito prima e che onestamente non saprei come definire, forse perché suonato da uno strumento così dolce, che ne sono certo, l'uomo non ne ha ancora inventato uno simile. 
Ecco, spontaneamente, in quell'istante, mi sono ritrovato a pensare al tempo di musica, come se tutto fosse sinfonia e il ritmo si faceva estasi dentro di me.

Il cuore. 
Ecco, il cuore è partito sparato, con le pulsazioni che sono schizzate in alto velocemente, andando così subito fuori giri e io che sono abituato di mio agli attacchi di tachicardia, io che so sempre come comportarmi in questi frangenti, per rimettere le cose in ordine, io sono rimasto immobile, per nulla impaurito per ciò che stava succedendo, piacevolmente imbambolato e beato come non mai.

Di sicuro, sulla mia faccia si era disegnata un'espressione che doveva essere tutto un programma. Se in quell'istante avessi avuto uno specchio a mia disposizione, avrei scoperto sul mio volto qualcosa di nuovo, perché so di non aver mai visto nulla, che fosse lontanamente paragonabile, a ciò che mi stava passando davanti agli occhi in quell'istante.

Lei era lì, davanti a me e non stava camminando, così come farebbe ogni essere umano, anche perché li ho visti bene i suoi piedi, che erano ad almeno 10 cm dal terreno e mi sono resoconto ogni passo che muoveva, era come se calpestasse delle nuvole.
Niente in nel suo corpo dava l'impressione che stesse camminando, nulla si scomponeva, mentre procedeva per la sua strada. Era marmorea.

Eh si, questa era la verità. Doveva essere davvero stata scolpita nella pietra da un artista geniale, perché certamente la natura non è in grado di disegnare delle curve così perfette. Solo l'uomo può, ma con l'aiuto di un compasso e questa doveva essere la cruda verità, quella donna non esisteva e io stavo solo condividendo il frutto di una stupenda fantasia.

Una visione del genere, non poteva che essere innaturale, tale era la perfezione e l'armonia che esprimeva.

Ma la cosa devastante, era lo spettacolare volto che portava in giro con estrema eleganza. Sorrideva al mondo senza volgarità, conscia della propria bellezza e forse anche per questo non ostentava inutili accessori, che l'avrebbero imbruttita.
Il suo sguardo, da solo, bastava ad illuminare l'aria che la circondava, quasi come se fosse un nuovo sole  sceso in terra a riscaldare il cuore degli uomini che incrociava. 

Quanto tempo sarà trascorso in tutto? Trenta, forse quaranta secondi, ma sono stati sufficienti per farmi elevare gli occhi al cielo e a Dio un sentito ringraziamento, per avermi mostrato ancora una volta una prova della sua esistenza e della sua potenza.


Ti starai chiedendo il perché di questo inutile post? Che te ne frega a te, se io ho visto una bella donna? 
Vedi naufrago, è da un po' di tempo, che voglio rivendicare "il diritto allo sguardo". La possibilità di poter osservare, senza nessuna malizia o pensiero volgare, le donne che incrociano il mio cammino.
A me, non me ne fregava niente dell'intimo che poteva indossare quella donna in quell'istante e nessuna pruderie mi è passata per la mente, ed è per questo che non ci vedo nulla di male, se davanti a chi esprime  fascino o bellezza, io mi perdo per un solo secondo.

Condanno fermamente ogni forma di volgarità inutile, ma davanti ad un dono di Dio, io mi perdo, lo ringrazio e non me ne vergogno. 

Perché sono convinto, che rispettare le donne, vuol dire non offenderle o farlo oggetto di una qual si voglia violenza, ma nemmeno mi sento obbligato a girare la testa da un'altra, solo perché qualcosa di stupendo incrocia il mio cammino.


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SAKINEH NON DEVE MORIRE

3 commenti:

  1. Ritengo degno di nota questo tuo ulteriore pensiero per il mondo femminile.
    Chi di voi donne non ha mai incontrato o sentito
    su di sè lo sguardo di piacere di un uomo.
    Come hai scritto rispettare le donne vuol dire non offenderle,essere guardate senza malizia e volgarità è un piacere per noi stesse.
    Che siate padri,mariti,compagni,amici
    cosa sarebbe la vita senza di voi.
    Grazie di esistere anche a voi uomini.
    nonnina

    RispondiElimina
  2. ah ah ahahahha........... ah ahahahahaaha.......... ah ahahahaha............
    FERMATEMIIIIIIIIIIIIIIIII
    ah ahahahaha.............. che ridere..... ah ahahahah.........
    Sei un mito Guardiano..... piu' ti leggo.... e piu' mi convinco che sei un mito!!!!! :)))))))))
    Concordo con il pensiero di nonnina....
    ma fatemi dire qualcosa di politically uncorrect....
    avrei voluto vederti sai?????
    altro che " A me, non me ne fregava niente dell'intimo che poteva indossare quella donna in quell'istante e nessuna pruderie mi è passata per la mente..."
    ah ah ahahahaha...........
    ma chi ti crede?????????
    ah ah ahahahaha...........

    Eretica

    RispondiElimina
  3. Questa frase parte da lontano, da un vecchio discorso che feci con una stimata professionista, che mi disse quanto le dava fastidio che i suoi colleghi si interessassero di più ai suoi slip, che a ciò che diceva e mi fermai a ragionare sulla cosa.
    Poi d'altronde, visto che comunque rimangono coperti dai vestiti, perchè immaginare, già è bella la visione della donna in se.
    No nessuna pruderie

    RispondiElimina

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