30 set 2011

IPER - Carrello, buste e ............




Diciamolo chiaramente, ognuno ha la sua piccola mania, che coltiva e cura con  persevernza.

C'è chi prende il caffè sempre allo stesso bar tutte le mattine, anche se poi risulta un purgante. C'è chi non cambia mai  strada per arrivare al lavoro, nemmeno se la stessa è interrotta per lavori in corso e c'è chi con pazienza quasi olimpica continua ad essere tifoso di una squadra, che poi lo deluderà immancabilmente.
Ecco, la mia piccola mania riguarda l'ordine con cui ripongo la merce nel carrello della spesa.

Chiunque, quando entra in un qualsiasi supermercato, quando mette la spesa nel carrello, l'appoggia meccanicamente, c'è invece chi quasi la tira cercando di  fare canestro e chi stabilisce un punto al centro della corsia che percorre, per poi tornare alla base e rovesciare tutto ciò che ha intenzione di comprare dentro alla rinfusa.

Io no.

Io sisematicamente leggo la lista che avevo compilato precedentemente, cerco i prodotti e li appoggio seguendo un certo ordine, cercando di evitare così gli spazi vuoti nel carrello, mettendo sotto le scatole robuste a mo' di base, tenendo vicino il freddo con il freddo e separando questi dal caldo. Una vera e propria follia.

E questa mania la perseguo fino al parossismo, sono metodicamente odioso e così, nel momento in cui giungo alla cassa e mi avvicino al nastro, ogni volta che tiro fuori dal carrello il primo prodotto, sento quasi un rumore in tutto e per tutto simile allo sbuffo che produce l'apertura di un sacchetto sottovuoto.

PUFFFFFFFFFFFF

Ora, io sono in tutti gli ambiti della mia vita un disordinato creativo, nel senso che è tutto caoticamente catalogato a casaccio (ndo cojo cojo), però lì non è così, mi viene naturale e so di mio che ho superato di molto gli estremi per internarmi in una buona casa di cura per l'igiene mentale, ma mi dico pure che è circoscritto il tutto ad un solo ambito, tanto più, che subito dopo, torno ad essere il solito casinista di sempre, se non qualcosa in più.

Perché dopo la cassa c'è l'imbustamento, ma tra l'inizio del nastro e il lato opposto c'è lei, Satana in persona, la cassiera malefica. Basta solo che le passo davanti e sento il suo sguardo di fuoco bruciarmi  i vestiti e tutto ciò mi inquieta, a tal punto che non riesco mai a sistemare bene la spesa nella buste.

Ora bisogna essere onesti, ho scoperto che il manuale della perfetta cassiera prevede che abbiano lo stesso numero di mani della dea Khalì e che sono assunte solamente, se riescono a passare  la merce sullo scanner, più velocemente dei neutrini del CERN. Durante i mondiali di calcio del 2006, l'allenatore di Buffon non era Peruzzi, come si credeva, ma una cassiera della CRAI. 
Ora immaginate con quanta odiosa cura la mia nemica odiatissima mi lancia dietro i prodotti, ora a destra, ora a sinistra, qualche volta nella cassa riservata alle donne incinta e io hop, paro, ma poi tutto va a finire nella busta random e tutti sanno che i detersivi non vanno vicino al cibo, che il freddo va con il freddo etc etc.

Io no, non ci riesco mai, torno ad essere il solito disordinato di sempre, se sono concentrato. Quando poi, così come nelle ultime circostanze è successo, qualcuno di voi mi scrive sul cellulare, lì rischio il linciaggio immediato.

Immaginate la scena, cassiera a fine turno, stesso odioso cliente che le fa fare tardi, prodotti a casaccio nella corsia, bancomat pronto per pagare e cellulare che squilla. Lo sguardo di lei passa dall'odioso al minaccioso, la sua mano destra si avvicina furtiva, ma sicura alla confezione da 8 di yogurt e il cell continua a segnalarmi la presenza di un sms. Muovo le mani lentamente, come uno che ha una pistola alla tempia e porgo il bancomat, facendo con la faccia la stessa espressione di Fantozzi quando mangia di nascosto "no io non lo tocco il cellulare", pago, raccolgo nella cassa veloce, due file più in là, le ultime cose e solo quando sono  a debita distanza di sicurezza, con la porta richiusa alle spalle, solo allora vedo chi mi ha scritto e cosa.

D'altronde, capirete, il cellulare è nuovo, i vasetti di muller sono consistenti e le macchie di yogurt potrebbero sembrare altro sul jeans, meglio evitare di ricevere sms o altro a una certa ora di sera, quindi d'ora in poi metto la vibrazione, come in chiesa :-)

 
E  ANCORA OGGI



SAKINEH NON DEVE MORIRE


3 commenti:

  1. ok separare il freddo dal caldo, non gettare nel carrello confezioni di uova, ma appoggiarle delicatamente sul seggiolino per bambini vicino alla barra di manovra (attenzione aprirlo subito, prima di aver riempito il carrello)accanto al pollo allo spiedo,all'insalata già lavata.Ma se metti tutto così "immagazzinato" fai la figura del geometra.:-))). Mi reputo fortunata: il mio super fornisce una specie di telecomando che legge i codici a barre, esistono grandi borse da sospendere all'interno del carrello e quando arrivi alla cassa,non togli nulla dal carrello, consegni il " telecomando" ,paghi e . . .cassiera fregata.

    Modernizzati guardiano, lascia un attimo la tua isola e trova il super moderno.

    A parte gli scherzi bella la visione delle confezioni lanciate alla altre casse, vuote logicamente perchè sei l'ultimo, odiato cliente

    una vecchia signora

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  2. Una cassiera così la metterei a confronto con mio marito "mutante" o "transformer" (vedi commento al post "La spesa"). Il duello sarebbe interessante!

    RosaEmme

    P.S. Temo, comunque, che i miei commenti siano diventati invisibili, ultimamente!

    RispondiElimina

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