21 giu 2011

CIO' CHE VOGLIO








Uno dei dubbi, che di certo mi porterò dietro fino alla morte, riguarda un aspetto particolare delle poesie.

Per averne scarabocchiata più di qualcuna, so di preciso cosa si prova nell'istante in cui nasce l'ispirazione, cosa si sente dentro in quel momento e conosco bene, anche la molla che mi porta ad inseguire i miei pensieri e a metterli in fila su un foglio bianco. 
Ma chi ispira una poesia, come si sente quando si ritrova a leggerla? Quali sono, le emozioni che si provano, avendo tra le mani un poema nato, plasmato per me? 
Ecco, io questo non lo so e non credo che lo scoprirò mai, ma certamente ho invidiato l'uomo, che questi versi ha fatto nascere.

L'ho ricevuta, l'ho letta, ho chiesto il permesso di pubblicarla e adesso che mi è stato accordato, la condivido con voi. 

A me è piaciuta, moltissimo.


Amo le tue mani, 
il modo in cui lusingano il mio corpo,
la passione che infondi in esse, mentre mi accarezzi il viso
e mi sussurri dolcemente che mi ami.

Il nostro ardore, si sublima nell’attesa di questo momento
così, che quando sento la tua bocca,
che con un solo tocco si impossessa del mio respiro,
io non posso che vivere di  te! 

 Ricordo le tue labbra e quanto le ho desiderate.
Sin dal primo bacio, mi trasmisero la tua timidezza,
tanto da farle sembrare quasi inesperte, 
sono rimaste indimenticabili.

 Le nostre bocche,
si cercano per recuperare i baci persi,
per non trascorrere più nemmeno un istante
lontane l’una dalle altra

 Stringimi forte a te,
in quel abbraccio appassionato
in cui i nostri corpi si fondono

Lascia che i tremori, che scuotono le tue membra,
 a contatto con i miei seni,
possano appagare il tuo desiderio di me.

Voglio sentirti mio, 
perché tu solo, sei ciò che voglio,
il mio unico, immenso amore.


Selen
Ovviamente, Selen, non è il nome con cui è conosciuta la persona che ha scritto questa poesia. 
Ha scelto questo nickname, per tutelare la sua privacy e forse anche per quella sorta di pudore, mista a timidezza, che si prova quando si scrivono certe cose e le si rendono poi pubbliche.

Solo io sono senza vergogna, ma sono anche una bestia strana e come tale non faccio testo.


E  ANCORA OGGI





SAKINEH NON DEVE MORIRE

6 commenti:

  1. Si, un sano senso di invidia mi ha invaso, alla prima lettura, ma non per la donna che lo ha scritto, ma perchè è quasi impossibile, che un uomo si senta dire queste parole.
    Abbiamo perso l'abitudine a dirle queste cose, eppure sono il sale di un rapporto di coppia.

    Mastico sana invidia.

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  2. ti sbagli caro Guardiano...io le scrivo spesso peccato però che sia l'uomo sbagliato!!! P.S. stupenda la poesia complimenti a Selen!!!

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  3. Mi spiace per te, anonima.
    Fai comunque bene a palesare i tuoi sentimenti, anche se nn sono meritati.
    Amante è chi ama, non quello che è amato

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  4. condivido in pieno!!! Bacio Guardiano...

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  5. Riprendiamo o iniziamo a imparare a esprimere i nostri sentimenti,certo non apettarti guardiano
    uno stuolo di poesie ora :-) da noi!!!!
    Credo sia una crescita notevole per ogni essere umano acquisire la capacità di esprimer i propri sentimenti e le proprie emozioni che non và sottovalutata.
    La poesia è bellissima e anche per me una sana invidia per la donna che ha avuto la capacità
    di emozionarmi.
    nonnina

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  6. Bellissima poesia.....
    Brava Selen....
    dacci dentro.... puoi fare di piu' ;))

    Eretica

    RispondiElimina

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