12 ago 2011

COLLEZIONE SOLARE 2011 - Confusione





PRIMA PUBBLICAZIONE GENNAIO 2011


La confusione è uno stato d'animo che in me si accentua e si moltiplica a dismisura da solo. Quando inizio a perdere l'orientamento mentale, tutto ciò che ne sussegue è puro caos.

Il fatto stesso di non essere presente a me stesso, di non essere pienamente cosciente e padrone delle mie azioni, perché qualcosa mi ha fatto perdere il senso della normalità, scatena automaticamente delle inconsce reazioni a catena, che ancor di più mi fanno smarrire la strada della normalità. Quelli in cui mi imbatto sono sentieri che non mi incutono timore, sono abituato di per me a non percorrere sempre la stessa strada, ma mi infastidisce l'idea che non sono io a comandare il mio corpo ma i miei malumori. Per mia natura voglio essere sempre, oltre che passeggero, anche autista della mia vita.

Ed è così in realtà che mi sento quando qualcosa fa schizzare in alto la lancetta dell'indignazione, un automa fuori controllo, un robot che ripete gesti automatici e che non riesce a dare un senso compiuto alle cose.
In momenti come questi ho quindi bisogno di staccare la spina o almeno di non creare nulla di nuovo, sarebbe troppo marcato il mio pensiero dalle mie elucubrazioni. Non sarebbero nemmeno più scarabocchi, ma geroglifici che nemmeno la stele di rosetta sarebbe in grado di decifrare.

Il problema è che dopo, scemato il nervosismo, trovo difficole riprendere la vita normalente, perché anche se mi sono quietato, anche se i valori sono tornati nei ranghi, non so mai dopo un impeto così forte come e da dove ricominciare. Dopo un momento così intenso, durante il quale ho marcato il terreno in maniera netta, la normalità non potrà mai essere quella che era prima, non è più la stessa.
Quindi mi chiedo sempre in questi casi da dove e come posso riallaccare i fili mentali che mi portano a sviluppare i miei pensieri?
E' davvero un bella domanda del piffero, forse dovrei vendere quei pezzi di coscienza e di cervello che mi portano a pormi tutti questi problemi. Un Ipad o un nuovo cellulare creano meno grattacapi e almeno lì hai un manuale delle istruzioni, perché poi le infamità della vita nessuna te le spiega prima e sei davvero impreparato sul come affrontarle.

A volte poi mi chiedo se la normalità è giusto che sia la quiescenza dell'anima, quella che vivo tutti i giorni o se invece dovrebbe essere l'indignazione e la rabbia? Perché poi motivi perché sussistano, se voglio ne trovo sempre. Forse alla fin fine sarebbe più giusta una perenne e inconcludente inca..atura o cosa?

La verità è che odio i contrasti e tutto ciò che è spigoloso. Per mio modo di essere adoro le sfere (chissà poi se questo è un retaggio del mio essere geometra, dell'aikido o di cosa), mi riconosco di essere concavo o convesso all'occorrenza, l'idea di vivere "perennemente arrabbiato" non mi appartiene.
Questo non significa che non ho idee o ideali, ma che so capire capire quand'è il momento di spiegare e quando è quello di arrabbiarmi e siccome questa seconda fase cerco di evitarla il più possibile, quando scoppia o per meglio dire deflagra, è caos ovunque, fuori e dentro di me.

Non posso trasformarmi in un cubo, visto che sono nato sferico, spero solo che i motivi perchè sale a galla la rabbia continuino a essere bellamente nascosti dai nostri bravi pennivendoli, ops scusate giornalisti.



SAKINEH NON DEVE MORIRE


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