22 ago 2011

COLLEZIONE SOLARE 2011 - L'amore porta dolore? seconda parte





PRIMA PUBBLICAZIONE APRILE 2011


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Aveva avuto quanti  e quali uomini voleva nel suo letto, era davvero troppo facile far credere alle prede che erano dei cacciatori e così ne disponeva poi come meglio voleva. Molti di quegli uomini li aveva usati per i suoi scopi, con qualcuno si era anche divertita, non ne aveva mai amato nessuno.
D'altronde perché doveva innamorarsi? Aveva capito sin da piccola che l'amore è sofferenza per almeno uno dei due e lei aveva vissuto fin dentro l'anima l'impossibilità di amare della madre. Le era bastato tutto quel dolore e non voleva viverne più per il resto della sua vita.

Però adesso ci era cascata, si era innamorata e leggeva negli occhi di lui lo stesso sentimento.
Adesso non sapeva più come comportarsi.

Non mi hai mai risposto, non hai mai risposto alla mia domanda.

"Mamma, l'amore porta dolore?"

Era ancora la stessa domanda di sempre, quella alla quale le aveva sempre opposto un silenzio che aveva interpretato come un si. Adesso che però che non c'era più a chi poteva porla quella domanda? Perché era tornata lì a cercare una risposta che non avrebbe comunque ottenuto? Cosa cercava tra quelle mura?
Forse solo la pace necessaria per meditare sulla risposta

Iniziò la sua passeggiata tra i ricordi di una vita, che sembrava quella vissuta da un'altra persona e lì, nella sua memoria, nessuno mai aveva tolto la polvere. In quella casa linda e pinta lei si sentiva l'unico elemento fuori luogo e il tutto in nome di una vendetta che aveva desiderato ardentemente, fino a che non l'aveva avuta.

Adesso però si sentiva vuota, vuota e sporca. Come poteva un solo uomo aver stravolto le sue priorità? Poteva concedersi il lusso di far battere il suo cuore o doveva lasciarlo seppellito in fondo a chissà quale oceano?

"Mamma, l'amore porta dolore?"

Se lo chiedeva ancora, se lo chiedeva di nuovo mente rivedeva il letto matrimoniale della madre, che era stato usato solo com luogo di riposo e quasi mai per condividere la passione di un matrimonio. In pratica quello era stato anche il suo di letto, trasformando un talamo nuziale in un punto di incontro quotidiano tra madre e figlia.

Ne era certa, non solo aveva sofferto per un amore mai vissuto fino in fondo, ma vi era anche morta per il dolore.
Non erano mai stati una famiglia, non c'era mi stato un marito, un padre, ma solo un uomo che tornava lì di tanto in tanto, le portava qualche regalo e faceva piangere sua madre e seppure non ne avevano mai parlato, lei era sicura che lui avesse altrove un'altra vita.

L'amore porta sofferenza e la madre ne era la prova, lei non sarebbe capitolata. Questa volta aveva avuto la sua risposta, sapeva come comportarsi.
Mi dispiace caro, ma nessun uomo avrà mai le mie lacrime, anche perché devo ancora riuscire ad asciugare quelle di mia madre.

Era deciso, era tutto deciso, anche questa volta aveva compreso le parole che il silenzio le portava.
Ora aveva un'ultima cosa da fare, un gesto al quale si era sempre sottratta, ma che in questo momento poteva compiere. C'era un cassetto da aprire, una chiave da usare, l'aveva ricevuta in punto di morte, ma non aveva mai avuto la forza di aprire quel tiretto.
Adesso era pronta per farlo.


Una busta ingrigita dal tempo, piena di fogli scritti a mano con la sua bella grafia e lei per tutti questi anni l'aveva ignorata?
Stupida, stupida, stupida.

Però adesso non sapeva di nuovo che fare? Se la madre gliel'aveva scritta era perché voleva che la leggesse, ma dopo tutti questi anni che senso poteva avere?
D'altronde, cosa potevano mai contenere di così sconvolgente quei fogli di carta?

L'aprì.


Amore mio

Sei nata da pochi mesi e adesso sei qui nel mio letto e dormi di un sonno che solo i neonati posseggono.
Ti vedo, ti sento e so che sei la gioia più grande che la vita potrà mai regalarmi. Da quando sei arrivata tutto ha un corso diverso e anche i giorni, le ore, i minuti hanno un significato nuovo, sono pieni di vita, perché tu li stai riempiendo di una luce nuova.

Ti scrivo oggi questa lettera, perché non so quanto tempo ancora mi rimarrà da vivere e devo spiegarti delle cose che saranno nel tuo futuro, ma che faranno parte del tuo passato quando leggerai questo mio scritto.

Al momento del parto, abbiamo avuto una terribile conferma e non sappiamo quanto mi resterà da vivere, quanto tempo io e te resteremo inseme.
Tuo padre non si da pace, dice che non avremmo dovuto rischiare, che sapevamo che questa gravidanza poteva essere pericolosa, però quando ti stringe tra le sue braccia e ti fa addormentare, perché io sono ancora provata, c'è una luce nei suoi occhi che non so descriverti e io sono felice che tu continuerai a ricordargli quanto lo amo e lui potrà continuare ad amare te, come fa con me.

Mi adora alla follia e non so nemmeno dirti in quanti e quali modi è riuscito a dimostrarmelo e se ci riuscirà anche questa volta, posso davvero dirti che non esiste al mondo nessuno come lui.
Perché vedi poco fa l'ho supplicato di lasciarmi vivere da sola con me per il resto dei miei giorni, lui ti avrà per tutta la vita, io forse solo per qualche anno e non voglio dividerti con nessuno.

E' un brav'uomo e mi adora, so già che non riuscirà starmi lontano e ne che tantomeno si rifarà una nuova vita con un'altra donna, mi ha inseguita ed aspettata e vivrà del suo lavoro pur di non tradirmi. So anche che mi accontenterà in silenzio, perché io così voglio e non ti parlerà mai di questa mia scelta, ed eccoti spiegato il motivo che mi spinge a scriverti questa lettera. 
Voglio che tu sappia quanto è grande il cuore di tuo padre.

Quest'amore, che ci ha portato ad averti, mi ucciderà, ma distruggerà nello stesso tempo anche il suo futuro, nessuno dei due rinnegherà mai questa scelta, anche perché io sono stata felice affianco ad un uomo meraviglioso e lui è stato felice con me. 
Tu sei il frutto di un amore unico e se la strada che ci ha portato ad averti sarà costellata  di sofferenza, l'affronteremo serenamente e anche se adesso ho gli occhi gonfi di lacrime, perché l'ho mandato via dalla casa che ha costruito per noi, lui ne è uscito senza fare tragedie, chiedendo in cambio solo un bacio.

E' stato l'uomo della mia vita e sono orgogliosa di essere sua moglie, ti auguro piccola mia, di trovare in futuro qualcuno in grado di amarti anche solo la metà di quanto lui ha amato me, sarai comunque felicissima lo stesso.

Quando leggerai questa lettera io non ci sarò più, ma tu corri subito ad abbracciarlo e cerca di stargli vicino e di recuperare il tempo perduto.
Ti prego ricordagli sempre quello che ti sto per dire, che anche io l'amo alla follia

Tua madre


Aveva sbagliato tutto, AVEVA SBAGLIATO TUTTO, AVEVA SBAGLIATO TUTTO


Piangeva, era dal funerale che non piangeva più.

Tutt'intorno a lei girava vorticosamente e nulla aveva più un senso, ogni cosa era diversa da come aveva imparato a conoscerla, da come aveva pensato che fosse.
Niente aveva più un senso, tutto assumeva un significato totalmente diverso e lei aveva solo portato dolore e morte, aveva distrutto la vita delle persone che l'amavano.
Non poteva essere vero, era un incubo. Si era solo un brutto sogno, tra poco si sarebbe svegliata e tutto sarebbe finito, ma nessuna sveglia la salvò.


Uscì a respirare, aveva bisogno di scappare da quella casa, ma non riuscì ad andare molto lontano, sapeva che non ne aveva la forza e la voglia.


Bussò alla sua porta e non ricordava di averlo mai fatto prima di allora, le aprì mezzo assonnato e lei entrò senza parlare.


"La mamma mi ha parlato e io non l'avevo mai ascoltata. La mamma ha usato il silenzio per dirmi delle cose bellissime, ma io ho riempito quei vuoti con le mie fantasie. 
La mamma questa sera mi ha detto tutto e io so che l'amore può dare dolore e Dio solo sa quanto io ne ho dato a te.
Non ti chiedo di perdonarmi, ma ho un messaggio per te da parte sua. 
Ti ha amato alla follia, fino all'ultimo istante della sua vita"

"Lo so, l'ho sempre saputo ed è lo stesso amore che sento io per lei, lo stesso che provo per  te, principessina mia"

E la strinse tra le sue braccia, così che lei si sentì serena e poté addormentarsi, dello stesso sonno dei neonati. Era come improvvisamente nata a nuova vita ed era serena come non era mai stata prima di allora.



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