PRIMA PUBBLICAZIONE LUGLIO 2011
Se lo scopo finale di questo blog, fosse stato un qualsiasi tipo di "tornaconto" per il guardiano, questo post non sarebbe mai stato pubblicato il 22 di luglio, con poca gente in giro per il web e quindi senza nessuna cassa di risonanza ad amplificarlo.
Siccome però, l'unico motivo per cui questo spazio ha ragione di esistere, è il mio piacere personale di comunicare con voi le mie emozioni e le mie ispirazioni, me ne frego che non avrò pubblico, ma lo regalo alle poche e selezionate persone, che affezionatamente, ancora oggi sono qui a leggermi.
Grazie e buona lettura.
E' un momento indefinito, di questa notte senza tempo e ti ho qui, di fianco a me e sento scorrere prepotentemente nelle mie vene, mischiato al desideri che tu sia di nuovo mia, la felicità che mi hai regalato, facendomi parte di te.
Ci siamo vissuti con un'inensità e un passione, che non avevo mai conosciuto prima d'ora, che chiamare solo amore, sarebbe offensivo. Il tuo modo di esser donna, di essere stata la mia donna, ha frantumato in un solo secondo il ricordo del passato, in un pulviscolo sottilissimo, che il tuo respiro ha spazzato via lontano.
Ti ho sentita, ti ho vissuta, mi sei bruciata dentro e ancora ardi dentro di me, mentre il tuo corpo si impossessa di nuovo dei miei sensi.
Splendida, avvolgente, nella penombra di questa camera, più ti osservo e maggiore diventa il desiderio che sento di consumare le mie labbra sulla tua pelle vellutata.
I tuoi seni, carichi di passione, emergono dal tuo corpo, come scogli dal mare e prepotente è la voglia di adagiare i miei baci su di loro, che mi restituiscono un sapore di donna, speziato e dolcissimo, lo stesso che ha invaso ogni angolo della stanza e che mi inebria dal primo istante in cui ti ho spogliata.
Felina come una pantera, mi scivoli addosso e ti adagi su di me, con la stessa eleganza di una regina che si adagia su un trono. Ti lasci osservare fieramente nuda, calda e con gli occhi che mi urlano amore, mentre sale prepotente la voglia di averti ancora solo per me. Le tue mani artigliano i mie i fianchi e scivolano lungo di essi, il tuo desiderio è la mia passione e non è voglia di sesso, ma la necessità reciproca di appartenersi.
Lentamente ti adagi su di me e sento il tuo corpo che si confonde con il mio, cerchi le mie braccia e le avvinghi intorno alla tua vita, così che le mie mani sanno di soffice, di piacere infinito. Siamo una sola entità, un solo corpo, ogni tuo movimento non è con me, ma in me a tal punto che si trasforma in energia pura, devastante, che brucia, ma non consuma l'anima e dentro di me, pulsa infinito, con un'intensità prima sconosciuta, il tuo amore.
Non ci sono limiti, non ci sono confini, non ci stiamo donando, ma stiamo vivendo il senso stesso della nostra esistenza, non più la somma di due io, ma la fusione degli stessi in un solo essere, fatto di puro amore.
Non riesco a staccare la mia mente da te, non posso immaginare nemmeno per un attimo un'altra donna al posto tuo, perché nessun'altra donna saprebbe donarmi quel contatto con l'immortalità, che tu mi hai regalato, amore senza fine, passione infinita, una luce splendente e abbagliante, tu amore mio.
La mia vita è finita e comincia una nuova esistenza, specchiandomi nel tuo amore, so chi sono per davvero, una parte di te
SAKINEH NON DEVE MORIRE
Ripeto ciò che ho già scritto a luglio, questa è la parte edulcorata e pubblicabile di un post molto più audace.
RispondiEliminaUn giorno, forse, in altri lidi e in altri modi, vedrà la luce quello vero e chissà se anche quello piacerà?