PRIMA PUBBLICAZIONE MAGGIO 2011
Seppure riconoscente verso il presidente degli Stati Uniti, perché ha avuto la buona creanza di attendere che io accendessi la TV questa mattina e mi sintonizassi su Rai News, per comunicare al mondo che Bin Laden è stato ucciso, non aggiungerò le mie parole alle miliardi di altre che si spenderanno in questi giorni sulla vicenda. Sarebbe un inutile spreco di fiato, lo lascio fare ai soloni intellettuali che aspettavano questo momento da dieci anni e che avranno accumulato un sacco di pensieri in merito e non vedono l'ora di liberarsene.
Io oggi voglio solo darvi conto di due cose che hanno attratto la mia attenzione ieri e che sono legate a filo doppio tra di loro. Sono una notizia che campeggiava ieri su molti dei nostri quotidiani e una serie di diritti che dovrebbero essere riconosciuti in toto dall'umanità, ma che proprio la notizia ci negava.
26 aprile 2011 Fonte Save the children
Bimbi di appena otto anni violentati davanti alle loro famiglie dalle forze di Muhammar Gheddafi: la nuova accusa sulle brutalita' delle truppe lealiste, in Libia, arriva da Save the Children.
Gli operatori umanitari hanno raccontato al Daily Mail storie raccapriccianti raccolte nei campi profughi che accolgono quanti sono fuggiti dalle citta' di Misurata, Agedabia e Ras-Lanuf: molte famiglie adesso sono nei campi di accoglienza allestiti temporaneamente a Bengasi, dove hanno parlato con gli operatori di Save The Children. Michael Mahrt, consulente dell'organizzazione, ha riferito che "i racconti di violenza sui bambini non sono confermate, ma sono coerenti e ripetute in tutti e quattro i campi che abbiamo visitato".
"I bambini ci hanno raccontato di aver assistito a scene terribili: alcuni raccontano di aver visto i padri assassinati, le madri violentate", ha affermato Mahrt. Il consulente ha spiegato che "descrivono scene accadute ad altre bambini, che in realta' potrebbero essere successe a loro e sono semplicemente troppo sconvolti per ammetterlo: e' un meccanismo di attribuzione molto utilizzato dai bambini che hanno subito questo genere di abusi". "Cio' che e' preoccupante", ha concluso, "è che siamo stati in grado di parlare con un numero limitato di bambini: che cosa sta accadendo a quelli rimasti intrappolati a Misurata?"
Convenzione O. N. U. 1989
Art. 1
Chi ha meno di 18 anni ha tutti i diritti elencati nella convenzione;
Art. 2
Ogni bambino e ragazzo ha i diritti elencati nella convenzione; non ha importanza il colore della pelle, né il sesso, né la religione, non ha importanza che lingua parla, né se è un disabile, né se è ricco o povero;
Art. 3
Il Governo e i genitori devono fare quello che è meglio per tutelare il benessere del bambino;
Art. 6
Tutti devono riconoscere che hai il diritto di vivere;
Art. 7
Hai il diritto di avere un nome, una nazionalità e il diritto di conoscere i tuoi genitori e di venire accudito da loro;
Art. 9
Non dovresti venire separato dai tuoi genitori, a meno che non sia per il tuo bene.
Se i tuoi genitori decidono di vivere separati, dovrai vivere con uno solo di essi, ma hai il diritto di poter contattare facilmente tutti e due;
Se i tuoi genitori decidono di vivere separati, dovrai vivere con uno solo di essi, ma hai il diritto di poter contattare facilmente tutti e due;
Art. 10
Se tu e i tuoi genitori vivete in due nazioni diverse, avete il diritto di ritornare assieme e vivere nello stesso posto;
Art. 11
Nessuno ha il diritto di rapirti, e se vieni rapito il governo dovrebbe fare di tutto per liberarti;
Art. 19
Nessuno dovrebbe farti del male in nessun modo. Gli adulti dovrebbero assicurarsi che tu sia protetto da abusi, violenze o negligenze.
Nemmeno i tuoi genitori hanno il diritto di farti del male.
Non mi sento di aggiungere altro, se non che sono SCHIFATO perché per assurdo (molto per assurdo) potrei concepire una guerra, se vi fossero motivi validi e non interessi economici alle spalle, ma mai la violenza di questo tipo sui bambini, ma anche sulle donne e sugli indifesi in generale.
Questa modo di fare non è guerra, questa è bestialità.
Detto con il massimo rispetto per gli animali.
Detto con il massimo rispetto per gli animali.
SAKINEH NON DEVE MORIRE
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